La proposta liberaldemocratica al Consiglio Nazionale/L’impegno di Monti deve proseguire Un progetto ambizioso per il Paese Mozione approvata dal Consiglio Nazionale Pri, 30 novembre-1 dicembre 2012 Il Consiglio Nazionale del Pri, riunito a Roma nei giorni 30/11 e 1/12 - 2012, ascoltate la relazione e la replica del segretario nazionale On. Nucara, le approva. Il Consiglio Nazionale ritiene che le alleanze politico-programmatiche con le quali il Pri ha collaborato nell’ultimo decennio, in riferimento alla complessa situazione economico-sociale italiana, sono esaurite. Il punto di approdo di questa meditata riflessione parte dal 46º congresso nazionale di Roma del febbraio 2011, allorché il partito riaffermò il giudizio negativo sul confuso bipolarismo italiano, così come si era caratterizzato. Nel contempo ha anche ribadito la propria estraneità rispetto alle compagini esistenti, rivendicando la propria autonomia politica ed operativa. Da quel congresso ha avuto inizio la fase di elaborazione di una nuova proposta repubblicana che intende superare le gravi anomalie in essere nel quadro politico nazionale, e delineare, nel contempo, una nuova e più originale prospettiva per il superamento della grave crisi in atto nel Paese. Il Consiglio Nazionale, quindi, approva l’impegno dispiegato dal Partito per dare attuazione e concretezza al progetto della Costituente repubblicana liberaldemocratica, così come indicato dal congresso nazionale. Per la realizzazione di questo obiettivo è importante il contributo di idee, di entusiasmo e di azioni concrete delle energie umane giovani che per loro natura devono essere capaci di innovare, forti del bagaglio culturale, ideale e politico del repubblicanesimo, che dimostra sempre la sua attualità e freschezza. In tale ottica si inserisce il "contributo programmatico" elaborato dal Comitato di segreteria, che il Consiglio nazionale approva. Con queste specificità politico-programmatiche, il Pri intende dar corso ad un ampio confronto con le realtà politiche nazionali che condividono l’analisi della gravità della crisi sociale, economica e politica che investe l’Italia, per verificare le possibili convergenze sulle fondamentali questioni per il futuro del Paese, quali: - l’indicazione di un efficace piano di riforme strutturali che incidano adeguatamente sui nodi "storici" della crisi del sistema paese. Essendoci una consequenzialità nelle riforme da introdurre si ribadisce l’urgenza di intervenire con tempestività sulla giustizia, sull’istruzione, sulla ricerca, sulla sanità e su un diverso rapporto tra mondo del lavoro e impresa. La drastica riduzione della presenza dello Stato nella vita del Paese diviene una priorità che non deve significare un indebolimento dello stesso ma una sua trasformazione radicale nel gestire e amministrare i rivisitati livelli di propria competenza. - la scelta strategica ed irrinunciabile, per l’Italia, della prospettiva degli Stati Uniti d’Europa, su basi politico-federaliste. Tale opzione assume rilievo prioritario e dirimente per il movimento repubblicano; - il conseguimento stabile e duraturo del pareggio strutturale del bilancio dello Stato attraverso una significativa riduzione della spesa pubblica corrente, e quindi liberare risorse finanziarie da destinare alla consistente riduzione della pressione fiscale; - l’abbattimento del debito sovrano, anche attraverso interventi di natura straordinaria, sul modello delle indicazioni al riguardo formulate dal Pri; - la lotta all’evasione fiscale, vero dramma sociale della società italiana, da perseguire con determinazione e coerenza per non vanificare il conseguimento dell’obiettivo di portare entro limiti fisiologici l’attuale abnorme livello di evasione, stimato in circa 120 miliardi di euro l’anno. Il Consiglio Nazionale ritiene che un tale ambizioso, complesso ed articolato progetto, per trovare concreta prospettiva attuativa, richieda (per la prossima legislatura ) la individuazione di un governo nazionale con una accentuata caratura politica, scaturita da un chiaro, forte e vincolante mandato elettorale; che abbia una guida autorevole, caratterizzata da una grande sensibilità e consapevolezza politica. In quest’ottica, il Pri esprime vivo apprezzamento per l’impegno profuso dal presidente sen. Monti, che ha saputo imprimere un’inversione sostanziale alla prospettiva di default verso cui sembrava essere avviato il Paese; nonché per il ritrovato prestigio dell’Italia nelle istituzioni europee e mondiali. Coerentemente, il Consiglio Nazionale auspica la prosecuzione dell’impegno istituzionale del sen. Monti per il raggiungimento degli obiettivi delineati. Il Consiglio nazionale auspica un dialogo con quei movimenti che condividono le proposte, l’impegno dei repubblicani per il progetto liberaldemocratico quale base per una seria ed approfondita discussione politica finalizzata alla verifica di un possibile progetto di governo comune. Nel contempo, il CN valuta con preoccupazione quelle realtà politiche che si caratterizzano sulla base di una proposta-protesta che alimenta sentimenti negativi ed antisistema, che non possono non destare inquietudini, stanti le cause che le alimentano in modo così consistente e l’interesse che suscitano in settori del mondo giovanile e di quei segmenti della società civile delusi ed esasperati dagli effetti negativi della cattiva politica di questi anni. Il Consiglio Nazionale, infine, dà mandato al Segretario ed alla Direzione nazionale di porre in atto tutte le iniziative utili e opportune per trovare le necessarie convergenze con quelle forze politiche e movimenti che, come il Pri, perseguono l’obiettivo, per la prossima legislatura, della prosecuzione dell’esperienza e del metodo di governo del sen. Monti. A tale proposito si esprime l’auspicio che tale indicazione possa trovare al più presto una possibile concreta realizzazione. |